RIVALUTAZIONE DEI MARCHI ISCRITTI IN BILANCIO PER LE IMPRESE
RIVALUTAZIONE DEI MARCHI ISCRITTI IN BILANCIO PER LE IMPRESE
Nell’ambito della possibilità offerta dal legislatore di “Rivalutazione generale dei beni d’impresa e delle partecipazioni 2020” secondo l’art. 110 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, coordinato con la legge di conversione 13 ottobre 2020, n. 126 recante: «Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia»,
Business Value effettua la perizia di stima del valore dei marchi iscritti in bilancio ai fini della rivalutazione.
La rivalutazione oltre che rilevanza civilistica, può avere anche rilevanza fiscale mediante il versamento di una vantaggiosa imposta sostitutiva del 3% dei maggiori valori attribuiti ai beni rivalutati.
I vantaggi della rivalutazione sono i seguenti:
- Il versamento d’imposta sostitutiva del 3% sui maggiori valori iscritti al bilancio 2020 e può avvenire fino ad un massimo di 3 rate annuali di pari importo. Il pagamento degli importi può avvenire in compensazione, tramite modello F24.
- La deduzione immediata dei maggiori ammortamenti, già a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui la rivalutazione è stata effettuata.
- Le immobilizzazioni immateriali (marchi, brevetti), possono essere rivalutate anche se già interamente ammortizzate.
Esempio di rivalutazione del bene per un valore di 200.000 €:
Imposta sostitutiva al 3%: 6.000 € (3 rate di € 2.000 ciascuno, a giugno 2021-2022-2023).
Deduzione di maggiori quote di ammortamento, ipotizzando un piano di ammortamento di 18 anni: l’impresa ottiene un risparmio di imposta (nell’ipotesi di IRES 24%+IRAP 3,9%) del 27,9% pari a 55.800 € (3.100 € annuali).
Sono inoltre rivalutabili, tra gli altri, le seguenti categorie di beni:
- terreni,
- fabbricati,
- impianti,
- macchinari,
- attrezzature,
- partecipazioni.
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